Atelier Burattini e Commedia dell’Arte
con Paolo Saldari e Cristina Cason de L’Aprisogni
assistenti Claudia Contin Arlecchino e Luca Fantinutti
PERIODO
Corso dal 03 al 07 Febbraio 2025
ORARI
20:00-23:00 – (15 ore in 5 giorni)
dal 07 e 19 febbraio 2025 è prevista l’esposizione degli elaborati degli Atelier Porto Arlecchino
apertura al pubblico 10:00-12:00 e 15:00-18:00 con possibile organizzazione anche di visite guidate per bambini e famiglie nelle fasce orarie 10:00-11:00 e 11:00-12:00 (su prenotazione gruppi)
PREZZO ALLIEVI: € 200
PREZZI VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA: € 3 a persona
COME ISCRIVERSI AGLI ATELIER
Scaricare il modulo PDF e compilarlo manualmente
Il modulo d’iscrizione compilato e l’attestazione di avvenuto bonifico bancario dovranno essere inviati a staff@portoarlecchino.com
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:
PORTO ARLECCHINO
Via Meduna 61 – 33170 Pordenone PN – Italia
+39 340 4723421
staff@portoarlecchino.com
AMMINISTRAZIONE:
ORTOTEATRO soc. coop.
Sede operativa: Centro Culturale Aldo Moro
Via Traversagna, 4 – 33084 Cordenons PN – Italia
+39 0434 932725
info@ortoteatro.it
DESCRIZIONE
Porto Arlecchino ogni anno offre un Atelier pratico sui principi di costruzione, assemblaggio, manipolazione dei burattini a guanto, fino all’incontro con i caratteri della Commedia dell’Arte e con le loro varianti nelle tradizioni dei burattini di varie aree italiane.
Per l’Atelier Burattini e Commedia dell’Arte di febbraio 2025 c’è, infatti, una grande novità: Porto Arlecchino accoglie due maestri e artisti di conclamata esperienza. Si tratta di Paolo Saldari (burattinaio e scultore) e Cristina Cason (burattinaia e sarta per burattini e baracche) della compagnia L’Aprisogni di Treviso.
La fertile collaborazione di Atelier Porto Arlecchino con le compagnie Ortoteatro e L’Aprisogni inaugura un Atelier professionale di alta qualità nel campo dei burattini a guanto della tradizione italiana. Aperto a tutti, questo Atelier di 15 ore in 5 serate, offre l’opportunità di incontrare le tecniche più raffinate della professione del burattinaio.
COSTRUZIONE DEL BURATTINO
Gli iscritti a questo prezioso Atelier avranno occasione di scolpire a mano la testa in legno del proprio burattino personalizzato, di dipingerlo e decorarlo con la sapiente guida dell’artista Paolo Saldari. Con Cristina Cason gli iscritti confezioneranno il buratto a misura e il costume del proprio burattino. Con Claudia Contin Arlecchino e Luca Fantinutti gli iscritti potranno potranno avere assistenza durante le lavorazioni e consulenze specifiche su materiali e accessori di scena utili alla manipolazione del burattino.
Il burattino realizzato da ciascun iscritto rimarrà di sua proprietà.
MANIPOLAZIONE E REPERTORIO DEI BURATTINI
Tutti e quattro i maestri Paolo, Cristina, Claudia e Luca collaboreranno nelle lezioni di manipolazione, azione e parola dei burattini nell’ambito dei repertori per la Commedia dell’Arte. Per le fasi di addestramento e allenamento gli iscritti potranno avere a disposizione le collezioni di burattini didattici de L’Aprisogni e di Porto Arlecchino.
Una volta terminato il proprio burattino, ogni iscritto avrà lezione personalizzata su come manipolarlo e farlo agire in baracca.
MAESTRI BURATTINI
<<Uno dei canali più diffusi e persistenti per la circuitazione della Commedia dell’Arte nell’Ottocento è senz’altro il teatro dei burattini e delle marionette che, lungi dall’adottare solamente linguaggi infantili e pacificanti, ha saputo fornire testi di vere e proprie commedie, intriganti e ben orchestrate, seppure spesso anonime, concertate con tutti i caratteri della Commedia dell’Arte. Anzi, si potrebbe dire che il corpus delle maschere si è venuto ad arricchire, nel teatro di figura, con altri caratteri e “tipi fissi” derivanti da tradizioni locali: Gioppino, Gianduia, Sandrone, Stenterello, Meneghino, Fagiolino, Facanapa e tanti altri. Proprio nell’Ottocento l’immaginario popolaresco sulla Commedia dell’Arte è divenuto un caleidoscopio di tipologie regionali di buffi caratteri italiani. Il mestiere del burattinaio e del marionettista è quanto di artigianalmente più serio si possa immaginare sotto molti aspetti: la progettualità delle macchine sceniche, la capacità di manipolazione virtuosistica, la poli-vocalità richiesta dalle voci dei vari personaggi, la sapienza letteraria nell’evocazione di archetipi persistenti nella memoria e nel gradimento istintivo del pubblico di tutte le età>>
(cfr. Claudia Contin Arlecchino, “La Umana Commedia di Arlecchino”, Trento 2017, pp. 225-226)
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