Data

20 Set 2024

“Scarpone della Pace” a Valle dei Laghi Book Festival

Lo spettacolo “Scarpone della Pace” di Claudia Contin Arlecchino inaugura un nuovo festival letterario in Trentino


INFORMAZIONI:
Valle dei Laghi Book Festival
https://valledeilaghibookfestival.it/eventi/

DESCRIZIONE:
EVENTO DI APERTURA DEL FESTIVAL
Scarpone della Pace – Equilibrismi dell’anima di e con Claudia Contin Arlecchino.
Il Valle dei Laghi Book Festival inaugura la sua prima edizione offrendo a tutti uno spettacolo teatrale per sostenere il valore della pace come elemento fondante di ogni altro diritto. A seguire un dialogo aperto con l’artista. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Vi aspettiamo con la straordinariamente poliedrica Claudia Contin Arlecchino che inscenerà la tensione all’armonia e all’unione dei popoli, elevando il pensiero artistico a via privilegiata per sconfiggere ogni conflitto attraverso la messa in scena di più personaggi: dalla nonna-bambina Ada al trisavolo Cenci, da Ungaretti a Schiele, da Lorca a Benjamin e Artaud. Per raccontare alle genti del futuro la pace degli Eterni Fanciulli!

LO SPETTACOLO
“Scarpone della Pace” è il poema toccante ma simpatico di Ada, una nonna bambina, che assieme al trisavolo Cenci attraversa le guerre e le persone in cerca di segni di Pace. Un equilibrismo di Anime che raccontano e si interrogano. Gli amici della storia del Novecento consegnano all’acuta ingenuità della piccola Ada la testimonianza dei loro sguardi puliti. I pensieri di Ungaretti, Schiele, Lorca, Benjamin, Artaud, diventano i giochi con cui questa Bimba Arlecchino racconterà alle genti del futuro la Pace degli Eterni Fanciulli.
Tra i racconti delle nonne contadine, appaiono anche le figure di poeti e artisti di tutta Europa che, da semplici soldati senza grado e medaglie, hanno usato i loro scarponi per consegnare al futuro parole e bozzetti dell’umanità ferita e sofferente di un tragico momento storico. In particolare Ungaretti e Schiele, nemici per casualità storica durante il primo conflitto mondiale, sono riuniti in un corpo unico, con la parola ermetica dell’uno e la gestualità espressionista dell’altro. Schiele morì di febbre spagnola alla fine di quella guerra, ma con i corpi scavati e prosciugati dei suoi dipinti, sembrava aver già previsto e disegnato l’inimmaginabile tragedia umana del secondo conflitto mondiale. Ungaretti sopravvisse al primo conflitto e dovette affrontare anche il secondo, continuando a testimoniare l’orrore incessante delle guerre attraverso la sua intensa poesia ermetica, senza mai smettere di sognare una Pace possibile, come scrisse: “Cerco un Paese innocente”.

Visita il sito del Festival

Scarica la brochure con il programma completo del festival

0 Comments